Ponte romano e ponte nuovo sul torrente Marmore, Roman bridge and the new bridge over the river Marmore, Römische Brücke und die neue Brücke über den Fluss Marmore |
Dedicato ai viaggi promessi, che ci vorremmo promettere o che ci siamo ripromessi di fare, alla scoperta dell'Italia.
giovedì 28 febbraio 2013
Una cartolina da.. Chatillon (Aosta),A postcard from .. Chatillon (AO),Eine Postkarte aus .. Chatillon (AO)
mercoledì 27 febbraio 2013
Passeggiando per Ravenna incontrerete….la Basilica di San Vitale
Ravenna è una bella città da
visitare non solo per l’arte ma anche per la gastronomia, percorrendola ci si
trova davanti alla Basilica di San Vitale, capolavoro dell’arte paleocristiana
e bizantina un vero capolavoro dell’architettura ravennate. Il visitatore,
all’interno, potrà ammirare le belle decorazioni della volta, che è divisa in
quattro vele, di festoni di foglie e frutti e al centro l’Agnello Divino su
sfondo stellato. Sulla sinistra si trovano scene relative ad Abramo e a suo
figlio Isacco come la scena dei messaggeri divini che annunciano ad Abramo,
molto vecchio, la nascita di un figlio. Sulla destra, invece, viene proposta la
scena di Abramo che deve sacrificare il figlio poiché Dio l’ha messo alla prova
di ubbidienza. Nel semicatino dell’abside è raffigurata la scena della
Teofania, al centro c’è un giovane Redentore, vestito di porpora, che siede su
un globo azzurro tra due arcangeli, sulla destra è raffigurato il Vescovo Ecclesio,
fondatore della Basilica, che presenta il modello della costruzione. Ci sono
altre rappresentazioni che abbelliscono l’interno della Basilica come quella
dell’imperatore Giustiniano, di Massimiano vescovo della città e
dell’imperatrice Teodora. Un’altra caratteristica sono i capitelli, la forma
del tronco è a piramide rovesciata e leggermente rigonfia e sono decorati da un
nastro di foglie, ramoscelli e fiori che richiudendosi tra loro formano una
croce. Il visitatore si troverà ad ammirare altri capolavori, il suo sguardo
sarà catturato dagli alti spazi e dagli affreschi barocchi della cupola ma se
appena appena guardasse il pavimento del presbiterio, di fronte all’altare,
vedrebbe un piccolo capolavoro: un labirinto un po’ speciale. Infatti piccole
frecce partono dal labirinto e attraverso un percorso portano verso il centro
della chiesa, una volta completato si può alzare gli occhi verso l’altare e
contemplare i mosaici più belli della cristianità. Il labirinto, nei primi anni
della cristianità, spesso era il simbolo del peccato e del percorso verso la
purificazione. Tempo a disposizione permettendo vale la pena visitare il
Mausoleo di Galla Placida, voluto dall’imperatore Onorio in memoria della
sorella. Non lasciamoci ingannare dalla semplicità esterna perché nell’interno
si trovano, in pochi metri quadrati, i più antichi e splendidi mosaici di
Ravenna. Il tema di questi mosaici è la vittoria della vita sulla morte in tema
all’edificio funerario; alzando gli occhi verso la volta si rimarrà colpiti dal
cielo stellato riprodotto e che sicuramente il visitatore non scorderà
facilmente. Questo e altro Ravenna riserva a chi vuol conoscere una città che
non ha nulla da invidiare alle città più note e visitate.
martedì 26 febbraio 2013
Un weekend a.. Parco “Fontaine Saint-Ours (Aosta)
Il Parco Fontaine Saint Ours ha
lo stesso nome dell’onomina fontana a cui una leggenda attribuisce un origine
miracolosa. Si racconta che Sant’Orso avrebbe fatto scaturire, nel periodo di
siccità, l’acqua da una roccia con il suo “Bourbon”. L’area del Parco è molto
vasta con una struttura verde eterogenea e che si suddivide in varie parti. Un
comodo percorso pedonale si snoda all’interno del Parco. La zona è suddivisa
in: area a latifoglie, area a conifere, ara naturale a Ailanti, area a canneto, il laghetto e la
toilette per animali. Percorrendo questo sentiero verde si noteranno 25 generi
di piante e cespugli comprendenti , a loro volta, 40 tra specie e varietà. Nella
zona centrale si trova un piccolo stagno con la fontana “Fontain Saint-Ours”. Da
ricordare: gli ulivi, la quercia da sughero, il ginko biloba e alcune betule.
Nelle vicinanze dello stagno si trova il pannello per il riconoscimento delle
varie piante, un impianto d’illuminazione permette di visitare il parco anche
nelle ore notturne.
A weekend in Park .. "Fontaine Saint-Ours" (Aosta)
The park Fontaine Saint Ours has the same
name of the anonymous fountain
from which a legend atribuisce a source miraculous. It is said that the
saint Ours would result, in a quad of drought, water
from the rock with his "Bourdon". The park is very wide with a green
structure heterogeneous, is composed
of various parts. A nice
pedestrian path winds through the park. The surface is divided
into: area in hardwoods, conifers area,
natural area in Ailanti, reed bed area, the
pond and the toilet for animals. Along this path you will see green 25 kinds of
plants and shrubs including, in turn, between 40 species and
varieties. To remember the olive trees, cork oak, the ginko biloba and some betule. In the
central area there is a small pond with a
fountain "Fontaine Saint Ours. Near the pond is the panel
for the recognition of plants, a lighting
system, which enhances the main plants can also visit the
park at night.
lunedì 25 febbraio 2013
Una cartolina dai...Musei Vaticani (Roma)
domenica 24 febbraio 2013
Cartolina da Roma - Postcard from Rome -Tarjeta postal de Roma- Postkarte aus Rom
sabato 23 febbraio 2013
Cartolina da Venezia- Postcard from Venice
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A week in the ... National Park Sirente - Velino (L'Aquila)
The Park area is extensive including various
municipalities in the cover it
is possible to admire the nature,
wildlife, vegetation and flora and archaeological sites. During the visit to the park you will be astonished by the variety of animals that live in this habitat, such as the bear bite, roe deer. Among the birds, you can admire the hawk,
raven. To visit also the Caves of Stiffe Plans Pezza.
Since not all the routes are signposted,
you should consult the guides of the Park, the headquarters is
located in Via XXIV Maggio
Rocca di Mezzo (L'Aquila ). During this long trip,
towns or refreshments, you can taste the food, sometimes simple, but tasty tradition-bound
local tradition.
Una settimana nel…Parco Nazionale Sirente – Velino (L’Aquila)
L’area del Parco è molto estesa
comprendendo vari comuni, nel percorrerla si può ammirare la natura, la fauna,
la vegetazione e la flora, le aree archeologiche. E’ un’area di passaggio e
collegamento tra l’Adriatico e il Tirreno, inoltre è stato abitato sin
dall’antichità come testimoniano i reperti archeologici. Il Parco si suddivide
in tre settori, ciascuno caratterizzato da aspetti e particolari unici. Nell’Altopiano delle Rocche, d’origine carsica,
c’è la presenza di antichi ghiacciai, di boschi di faggio, pascoli e prati che
caratterizzano la zona. La
Marsica settentrionale è solcata da profondi incisioni di
origine glaciale come le Gole di Celano, la Valle di Teve, nel posto sbocciano rare specie di
piante. La Valle
dell’Aterno e la Valle Subequana
è percorsa dal fiume Aterno scorrendo nella valle fluviale, il pioppo nero e i
salici crescono ai bordi delle sponde, nelle valli si trovano anche reperti
storici – archeologici. Infatti queste testimonianze si possono trovare
nell’area dell’antica colonia romana
Alba Fucens, il Castello di Rovere a Rocca di Mezzo, la villa imperiale
a San Potito Ovindoli. Durante la visita al Parco si rimane stupiti per la
varietà di animali che vivono in questo habitat, come l’orso morsicano, il
capriolo, il cervo, il gatto selvatico. Fra gli uccelli si ammirano lo
sparviero, il corvo imperiale, , il fringuello alpino e l’averla piccola. Tra
gli anfibi ci sono la raganella italica,, la salamandra dagli occhiali, il
tritone appenninico. Da visitare,
inoltre, le Grotte di Stiffe, i Piani di Pezza, il centro di visita Museo del
cielo e quello del camoscio e area faunistica. Poiché non tutti gli itinerari
sono dotati di segnaletica, si consiglia di rivolgersi alle guide del Parco, la
sede si trova a Via XXIV Maggio Rocca di Mezzo (L’Aquila). Durante questa lunga
gita, nelle cittadine o ristori, si può assaggiare la gastronomia, alcune volte
semplice, ma saporita legata alla tradizione locale.
Una cartolina da...Rocca di Botte (L'Aquila )
Passeggiando tra i vicoli di Rocca di Botte (AQ), scattata da me Walking through the alleys of Rocca di Botte (AQ), taken by me |
venerdì 22 febbraio 2013
Visitando Roma troverete….l’Arco di Costantino o di Tito
Il turista che guarda l’Arco di
Costantino, con molta attenzione, troverà una parte di storia romana scolpita
che lo riporterà indietro nel tempo. L’Arco fu realizzato dal Senato romano per
onorare la vittoria dell’imperatore su Massenzio, nella battaglia di Ponte
Milvio, nel 312 d. C. L’iscrizione originale, apposta sull’attico rivolto verso
il Colosseo, conferma che, l’Arco, fu dedicato da Domiziano al padre Vespasiano
e al fratello Tito e riporta: “Senatus/ populusque romanus/ divo Tito divi
Vespasiani f(ilio) Vespasiano Augusto” (il Senato e il popolo romano al divo
Tito, figlio del divino Vespasiano, Vespasiano Augusto). L’Arco di Costantino
fu costruito adoperando materiali d’opere più antiche il cui risultato è un
vero collage di periodi diversi, si rifà all’Arco di Settimio Severo del Foro
Romano. I bassorilievi, i pannelli, i ricchi cassettoni, le iscrizioni ci
propongono specifici momenti storici di battaglie e vittorie romane. I
bassorilievi, risalenti al periodo di Troiano, Adriano, Marco Aurelio,
Costantino, riportano sacrifici agli dei, scene di caccia, divinità fluviali,
le statue dei Daci fatti prigionieri. Un pannello interessante, con 8 rilievi
rettangolari altri oltre 3 metri, rappresenta scene della vittoria di Marco
Aurelio contro i Quadi e Marcomanni. Importanti sono i due grandi pannelli a
rilievo, nell’interno dell’Arco, che celebrano le vittorie riportate in Giudea
nel 71 d. C. con la distruzione di Gerusalemme. Nell’interno dell’arco, a sud,
il pannello rappresenta il corteo nell’atto di entrare trionfante in città, si
notano dei portantini recanti le spoglie del Tempio di Gerusalemme, si notano
anche le trombe d’argento e il candelabro tipico degli ebrei a sette braccia.
Mentre il pannello, posto sull’altro lato, rappresenta il trionfo di Tito, la
dea Roma che conduce i cavalli mentre la Vittoria , sul carro, incorona l’imperatore. Al
centro della volta si vede Tito a cavalcioni
di un’aquila che lo trasporta verso il cielo, divinazione tributata
all’imperatore dopo la sua morte. Varie iscrizioni in latino completano questo
capolavoro tramandato per ricordare la grandezza di Roma e dei suoi imperatori.
giovedì 21 febbraio 2013
Un weekend a.. Monte Gelato
Lungo la statale che unisce
Mazzano Romano alla Cassia si trova Monte Gelato, uno dei luoghi più
significativi della Valle del Treja.
Questo posto è costituito da una torre, da una mola, dalle cascate
formate dal fiume Treja vicino ad uno strato di tufo chiamato “piperno”. Queste
acque generano delle cascate, pozze, un laghetto e cascate, la più nota è quella di Monte
Gelato. La bellezza naturale del territorio di Mazzano Romano è protetta
dall’istituzione del Parco del Treja dove si trovano molte varietà di alberi
come pioppi, olmi e salici; la fioritura di orchidee, pervinca, narcisi,
primule e mammole rendono pittoresco questo luogo. La diversità della fauna và
dalle nutrie alle granchi di fiume, ai vari volatili come la ballerina bianca e
gialla, l’usignolo di mare e il martin pescatore. In questa zona si trovano
anche il tasso, la volpe, la donnola, il picchio e la ghiandaia; nelle
vicinanze sostano il gufo, il barbagianni, la civetta e coppie di aironi. Tutta
l’area è visitabile a piedi o a cavallo seguendo i percorsi stabiliti, la sede
del parco si trova nel centro storico di Mazzano Romano. Anche questa cittadina
può essere visitata dopo una pausa pranzo con la gastronomia locale. Vi si
accede da un arco d’ingresso a volta, inglobato nel Palazzo baronale, la cinta
muraria fortificata (XVII sec.) racchiude costruzioni di epoche diverse, da
visitare i resti dell’antica chiesa di San Nicola. Un piccolo museo
parrocchiale custodisce vari oggetti liturgici, un trittico del XV sec.
raffigurante il Salvatore benedicente e, ai lati, San Nicola di Bari e San
Benedetto. Visitare Monte Gelato e il parco vuol dire ritemprarsi dallo smog
cittadino ammirando nello stesso tempo una natura incontaminata.
mercoledì 20 febbraio 2013
Cartolina da...Pienza
Ph. "I promessi viaggi", 2006 |
lunedì 18 febbraio 2013
Una cartolina da...Pila
Un soggiorno a… Siracusa
Il centro storico di Siracusa è situato
nell’isola di Ortigia, che ospitò i primi insediamenti già nel XIV sec. a. C,
nel tempo furono i Normanni a riscoprire la città e fu Federico II di Svezia
che la fortificò con la costruzione del Castello Maniace. La città fu distrutta
dal terremoto del 1693 e fu ricostruita con edifici rifacenti al barocco. Da
visitare il Tempio di Apollo (VI sec. a.C.) antico tempio dorico, la Fonte Aretusa (1843) a forma
circolare, ricorda il mito della ninfea
Aretusa, ricca di piante di papiri, l’Anfiteatro Romano (III- IV sec. d. C.)
scavato nella roccia a forma ellittica, il Castello Maniace. Una visita alle
Catacombe con lunghe gallerie dove si trovano loculi e tombe dei martiri, le
Catacombe S. Giovanni e la
Basilica di San Marziano sono visitabili, per le visite
attenersi agli orari stabiliti. Siracusa si può visitare seguendo l’itinerario
greco-romano, paleocristiano, medioevale, barocco ed otto-novecento per
ammirare meglio la città. Nel Museo Archeologico Nazionale tra le varie opere
esposte è da ricordare la Gorgone ,
animale alato e orrendo, la leggenda narra che
il suo sguardo impietriva gli uomini e che il suo sangue ridava la
vita ai morti. La Venere Andiomene o Landolina
chiamata così perché fu scoperta da Saverio Landolina, archeologo. La statua,
una copia romana dall’originale greco (II se. a.C.) è acefala (senza testa) e
senza un braccio, è ornata da un drappeggio ondoso che regge con la mano, a
destra in basso si nota una divinità greca del mare in simbiosi con il drappo.
Da tenere presente che una copia della Venere Landolina si trova nel Museo
Archeologico di Venafro (Molise) ed è completa di testa e braccio, di lato si
trova un delfino come se fosse stata una decorazione di fontana. La festa
patronale, altre manifestazioni e la gastronomia rende piacevole il soggiorno a
Siracusa.
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domenica 17 febbraio 2013
sabato 16 febbraio 2013
Un soggiorno a… Napoli
Napoli, dalle origini
antichissime, rivive la sua storia nei suoi monumenti, piazze, chiese e
palazzi; nel visitare la città si può seguire l’itinerario barocco, rococò,
medioevale e rinascimentale. Napoli si può definire un museo all’aperto
offrendo al visitatore, nel suo passeggiare, una visuale cittadina dal fascino
particolare e perenne. Nel Duomo, con opere importanti, si trova la Cappella di San Gennaro o
del Tesoro (1608-1637) dove si venera il sangue miracoloso del martire e
patrono della città; la chiesa di Santa Chiara (1310-1328), dopo il
bombardamento, del 1943 è stata restaurata tenendo conto della struttura
gotico-provenzale. Importante è anche il Chiostro delle Clarisse, con maioliche
policrome con scene campestri, fiori e frutta, e il Museo dell’Opera di Santa
Chiara. Da vedere inoltre Palazzo Reale (1600), la Galleria Umberto
I (1887), Il Museo Archeologico, la chiesa di San Francesco di Paola
(1817-1846) ispirata al modello del Pantheon, la Certosa di San Martino
(XIV sec.). Non è possibile, in poche parole, descrivere altri monumenti di
Napoli ma almeno vanno ricordati due posti altrettanto importanti: Castel Nuovo
o Maschio Angioino (1279-1282) fatto erigere da Carlo d’Angiò e ricostruito da
Alfonso I d’Aragona nel 1443 da vari scultori del Rinascimento, nell’interno
c’è la Cappella Palatina
e la Sala dei
Borboni. Il Museo e Galleria Nazionale di Capodimonte dove tutto intorno si
estende il Parco di Capodimonte, ex riserva di caccia dei Borboni, con una
vegetazione secolare. La Reggia
fu fatta costruire da Carlo di Borbone nel 1738, nelle sue sale, tra le altre
opere, si possono ammirare le collezioni di pittura, sculture, maioliche e la Galleria dell’Ottocento.
Da non dimenticare di mangiare la famosa pizza margherita da Brandi, antica
pizzeria a salita S. Anna di Palazzo (angolo via Chiaia). La pizzeria conserva
un documento del giugno 1889 a firma di Galli Camillo, per ringraziare i
proprietari per la pizza preparata per la regina Margherita. Una visita anche a
San Gregorio Armeno la celebre via degli artigiani del presepe, in queste
botteghe si possono trovare presepi e statuine artigianali, come gli oggetti
meccanici tipo fontana o gruppi di pastori in movimento, le statuine dipinte a
mano o con vestiti cuciti a mano, oppure statuette (meglio definirle caricature
dei politici o giocatori) ma anche oggetti scaramantici spiritosi. Napoli tra
sacro e profano rimane sempre una città ridente e canora.
venerdì 15 febbraio 2013
giovedì 14 febbraio 2013
Una Cartolina da... Alberobello (Bari)
Un soggiorno a Leporano, Sauro e Gandoli (Taranto)
Questi luoghi, oltre ad esser
posti di villeggiatura, sono importanti per le recenti scoperte archeologiche
assai importanti. Lungo il litorale a sud-est di Taranto ci sono diversi
complessi, uno al di sopra dell’insenatura di Gandoli l’altra sul pianoro di
Saturo, Inoltre, nell’area del Parco di Saturo, ci sono resti di una villa
romana (XVI sec.). Leporano affonda le sue origini molto lontana nel tempo;
durante il governo del Vicerè, a partire dal 1560, fu realizzato un vasto
complesso di torri lungo la fascia costiera da Taranto a Punta Presuti per
difendersi dai pirati. Di queste costruzioni ne sono rimaste poche tra cui la Torre Saturo sul promontorio
che divide Porto Pirrone da Porto Sauro, vicino alla Villa romana (III se.) e
parte del Parco Archeologico. Percorrendo sempre la fascia costiera, nell’area
a sud-est di Taranto, si scopre un mare cristallino, una natura incontaminata
di tipo mediterraneo, reperti archeologici. Inoltre è molto interessante il
fenomeno delle polle sotterranee, alcune delle quali alimentano i due laghetti
che danno vita al corso d’acqua chiamato Barraco. Per chi preferisce vacanze al
mare potrebbe andare a Gandoli frazione/ località di Leporano. Immerso nel
verde e bagnato dal mare Jonio si trova Lido Gandolfi, dove le comodità si
uniscono al bel paesaggio circostante. Le sue strutture ne fanno un ottimo
posto per vacanze tranquille pur offrendo servizi di qualità come la ristorazione,
cinema e sport. Infatti il lido offre una varietà di attività sportive come
mini club, tennis, beach volley. Volendo si possono visitare i dintorni,
gustare la gastronomia locale ed assistere, anche a Taranto, alle feste
patronali o feste tradizionali secondo gli usi e costumi locali.
mercoledì 13 febbraio 2013
Un weekend a... Terni
Terni è una cittadina che ha origini umbro- sabine pre
romane conservando i reperti nel Museo Archeologico nel ex area Siri Caos,
diventa municipio romano e conserva tutt’ora le mura e l’anfiteatro vicino al
Duomo.
La città conserva alcuni edifici medioevali, il santuario di San Francesco e la chiesa di San Salvatore rinascimentali, mentrela Cattedrale è del
seicento e nel centro storico vi sono palazzi nobiliari.
Oltre alla visita alla città è interessante andare a vedere le Cascate delle Marmore, situata nell’area protetta del Parco Fluviale della Nera, parco di pregio ambientale, naturalistico e anche scenografico per la bellezza delle sue cascate con il suo spettacolare salto di 165 metri nel sottostante fiume Nera.La Cascata risale al 271
a.C., ed è un’opera d'ingegneria romana
che servì a favorire il deflusso delle acque del Velino, responsabili di
frequenti e disastrose inondazioni e della trasformazione di vaste aree. In
epoche successive e fino al Rinascimento, vennero compiuti ulteriori lavori di
rifacimento fino all’attuale aspetto; all’interno dell’area della Cascata delle
Marmore è possibile percorrere 6 sentieri tracciati e segnalati che permettono
al visitatore di osservare la
Cascata da punti di vista panoramici di suggestiva bellezza. Si possono, inoltre, praticare diversi sport come rafting, canoa, kayak.
Ai primi secoli del Cristianesimo risale la figura di San Valentino, vescovo di Terni e protettore degli innamorati di tutto il mondo, le cui spoglie sono venerate nella basilica sul colle appena sopra il centro cittadino. San Valentino, Vescovo e martire, nacque a Terni alla fine del II secolo, fu consacrato Vescovo da San Feliciano che ne aveva ricevuto il benestare dal Papa San Vittore.
La città conserva alcuni edifici medioevali, il santuario di San Francesco e la chiesa di San Salvatore rinascimentali, mentre
Oltre alla visita alla città è interessante andare a vedere le Cascate delle Marmore, situata nell’area protetta del Parco Fluviale della Nera, parco di pregio ambientale, naturalistico e anche scenografico per la bellezza delle sue cascate con il suo spettacolare salto di 165 metri nel sottostante fiume Nera.
Ai primi secoli del Cristianesimo risale la figura di San Valentino, vescovo di Terni e protettore degli innamorati di tutto il mondo, le cui spoglie sono venerate nella basilica sul colle appena sopra il centro cittadino. San Valentino, Vescovo e martire, nacque a Terni alla fine del II secolo, fu consacrato Vescovo da San Feliciano che ne aveva ricevuto il benestare dal Papa San Vittore.
Secondo alcune fonti, Claudio II imperatore romano del III sec., proibì ai
giovani di sposarsi così Valentino, come sacerdote, sposava in segreto i
fidanzati e per questo motivo fu messo a morte il 14 febbraio 269 divenendo
così il patrono degli innamorati.
Un altro particolare che viene riportato è quello che S. Valentino amasse le rose e che le regalasse alle coppie di fidanzati come buon augurio. Tra le varie storie riportate la più conosciuta, tra leggenda e storia, è quella della rosa della riconciliazione tra Sabino e Serapia; oggi la festa di San Valentino è celebrata ovunque come protettore degli innamorati e a Terni nel mese di febbraio si svolgono manifestazioni di vario genere tra cui “Gli eventi valentiniani” in suo onore in quanto patrono della città e santo dell’amore.
Un altro particolare che viene riportato è quello che S. Valentino amasse le rose e che le regalasse alle coppie di fidanzati come buon augurio. Tra le varie storie riportate la più conosciuta, tra leggenda e storia, è quella della rosa della riconciliazione tra Sabino e Serapia; oggi la festa di San Valentino è celebrata ovunque come protettore degli innamorati e a Terni nel mese di febbraio si svolgono manifestazioni di vario genere tra cui “Gli eventi valentiniani” in suo onore in quanto patrono della città e santo dell’amore.
martedì 12 febbraio 2013
Un soggiorno a... Parma
Le origini di Parma sono
antichissime, fu soggetta dal XIV al XVI sec. ai Visconti, agli Sforza, ai
Francesi, ai Borboni e al Papato, fu ducato nel 1545 di Pier Luigi Farnese dinastia
che regnò per quasi due secoli. E’ una città ricca di monumenti, opere preziose
d’arte, con tradizioni culturali proprie dall’arte (Benedetto Antelami,
Correggio, Parmigianino) alla lirica (Verdi, Toscanini, Ildebrando Pizzetti) e
tradizioni popolari. Durante la visita alla città si può visitare:
Il Duomo romanico fu costruito tra il 1060 e
il 1073 e restaurato dopo il terremoto del1117, il campanile invece è di gusto
gotico costruito tra il1284 e il 1294; nel suo interno si ammira, tra le altre
opere, la stupenda cupola con l’Assunzione affrescata dal Correggio e la Deposizione opera
scultorea di Benedetto Antelami. S. Giovanni Evangelista è un edificio
rinascimentale anche qui la cupola ha affreschi rappresentante il Transito di
S. Giovanni col Cristo che scende in gloria fra gli Apostoli, lavoro del
Correggio nel 1520-1521 ma anche il Parmigianino eseguì affreschi notevoli. Da
visitare i chiostri rinascimentali e l’antica spezieria benedettina. Palazzo
della Pilotta costruito su tre vasti cortili e voluto dai Farnese tra il 1580 e
il 1620, oggi vi è la
Biblioteca Palatina , il Museo Nazionale Archeologico, la Galleria Nazionale
che raccoglie opere del Beato Angelico, Correggio, Leonardo, Parmigianino, El
Greco, Van Dyck, Tiepolo, opere fiamminghe. Il Palazzo Ducale, oggi sede del
Comando dei Carabinieri, data la costruzione tra il 1561 e il 1564 su progetto
del Vignola, con il suo bellissimo giardino. Da vedere inoltre il Museo
Lombardi con i cimeli di Maria Luigia e Napoleone, il Museo etnografico e
cinese, la Chiesa
di San Sepolcro, la casa natale di Toscanini. Parma è conosciuta anche per la
gastronomia, specialmente per i salumi come il culatello di Zibello, il
prosciutto di Parma, la culaccia simile al prosciutto, il salame di Felino e la
coppa, da non dimenticare il saporito parmigiano; per chi è appassionato d’arte
o per chi ama la buona tavola, o per tutti e due i motivi, questo è il posto
giusto per un soggiorno.
Una cartolina da...Parma
lunedì 11 febbraio 2013
Segue una settimana in… provincia di Varese
Jerago con Orago e il Castello Visconteo
Questo castello è una delle più
grandi e meglio conservate fortezze nel territorio varesino e l’odierna
struttura risale al XII sec., ma nella cappella di S. Giacomo ci sono affreschi
risalenti, forse, ai sec. IX- X. Ci furono ampliamenti nel XIV sec. con nuove
costruzioni e nel 700 è stato adattato a residenza privata, nell’interno i
soffitti sono decorati e ampie finestre permettono una bella visuale al
paesaggio.
Somma Lombardo e il Castello Visconti di S. Vito
Il castello fu costruito nel XIII
sec., fu abitato dai Visconti sin dal 1251 e nel 600 fu modificata una parte
della facciata ovest. Gli interni del castello furono rifatti secondo il gusto
barocco con affreschi seicenteschi forse
della scuola dei Procaccini. Nel castello sono riunite varie collezioni come la
collezione ornitologica con 360 uccelli impagliati, una raccolta d’armi e
armature del 500 provenienti dalla Spagna
e una ricca e bizzarra raccolta di piatti da barba nella Sala delle
Stagioni.
Le Torri
Sempre nella provincia di Varese
ci sono le seguenti torri: Torre di Pogliana a Bisuschio, Torre di Tordela a
Casale Litta, Torre della Pezza a Induno Olona, Torre Fuga di Voldomino a
Luino, Torre di Pino Lago Maggiore,
Torre della Vittoria a S.Maria del Monte di Varese, Torre dei Biumi a Biumo di
Varese, Torre Barza a Ispra, Torre Claudia di Voldomino a Luino.
Un weekend a... Terni
Terni è una cittadina che ha origini umbro- sabine pre
romane conservando i reperti nel Museo Archeologico nel ex area Siri Caos,
diventa municipio romano e conserva tutt’ora le mura e l’anfiteatro
vicino al Duomo.
La città conserva alcuni edifici medioevali, il santuario di San Francesco e la chiesa di San Salvatore rinascimentali, mentrela Cattedrale è del
seicento e nel centro storico vi sono palazzi nobiliari.
Oltre alla visita alla città è interessante andare a vedere le Cascate delle Marmore, situata nell’area protetta del Parco Fluviale della Nera, parco di pregio ambientale, naturalistico e anche scenografico per la bellezza delle sue cascate con il suo spettacolare salto di 165 metri nel sottostante fiume Nera.La Cascata risale al 271
a.C., ed è un’opera d'ingegneria romana
che servì a favorire il deflusso delle acque del Velino, responsabili di
frequenti e disastrose inondazioni e della trasformazione di vaste aree. In
epoche successive e fino al Rinascimento, vennero compiuti ulteriori lavori di
rifacimento fino all’attuale aspetto; all’interno dell’area della Cascata delle
Marmore è possibile percorrere 6 sentieri tracciati e segnalati che permettono
al visitatore di osservare la
Cascata da punti di vista panoramici di suggestiva bellezza. Si possono, inoltre, praticare diversi sport come rafting, canoa, kayak.
Ai primi secoli del Cristianesimo risale la figura di San Valentino, vescovo di Terni e protettore degli innamorati di tutto il mondo, le cui spoglie sono venerate nella basilica sul colle appena sopra il centro cittadino. San Valentino, Vescovo e martire, nacque a Terni alla fine del II secolo, fu consacrato Vescovo da San Feliciano che ne aveva ricevuto il benestare dal Papa San Vittore.
vicino al Duomo.
La città conserva alcuni edifici medioevali, il santuario di San Francesco e la chiesa di San Salvatore rinascimentali, mentre
fontana di piazza Tacito |
Palazzo Spada |
Oltre alla visita alla città è interessante andare a vedere le Cascate delle Marmore, situata nell’area protetta del Parco Fluviale della Nera, parco di pregio ambientale, naturalistico e anche scenografico per la bellezza delle sue cascate con il suo spettacolare salto di 165 metri nel sottostante fiume Nera.
Ai primi secoli del Cristianesimo risale la figura di San Valentino, vescovo di Terni e protettore degli innamorati di tutto il mondo, le cui spoglie sono venerate nella basilica sul colle appena sopra il centro cittadino. San Valentino, Vescovo e martire, nacque a Terni alla fine del II secolo, fu consacrato Vescovo da San Feliciano che ne aveva ricevuto il benestare dal Papa San Vittore.
Secondo alcune fonti, Claudio II imperatore romano del III sec., proibì ai
giovani di sposarsi così Valentino, come sacerdote, sposava in segreto i
fidanzati e per questo motivo fu messo a morte il 14 febbraio 269 divenendo
così il patrono degli innamorati.
Un altro particolare che viene riportato è quello che S. Valentino amasse le rose e che le regalasse alle coppie di fidanzati come buon augurio. Tra le varie storie riportate la più conosciuta, tra leggenda e storia, è quella della rosa della riconciliazione tra Sabino e Serapia; oggi la festa di San Valentino è celebrata ovunque come protettore degli innamorati e a Terni nel mese di febbraio si svolgono manifestazioni di vario genere tra cui “Gli eventi valentiniani” in suo onore in quanto patrono della città e santo dell’amore.
Un altro particolare che viene riportato è quello che S. Valentino amasse le rose e che le regalasse alle coppie di fidanzati come buon augurio. Tra le varie storie riportate la più conosciuta, tra leggenda e storia, è quella della rosa della riconciliazione tra Sabino e Serapia; oggi la festa di San Valentino è celebrata ovunque come protettore degli innamorati e a Terni nel mese di febbraio si svolgono manifestazioni di vario genere tra cui “Gli eventi valentiniani” in suo onore in quanto patrono della città e santo dell’amore.
domenica 10 febbraio 2013
Segue: cartolina dal.... Borgo Medioevale diTorino
Cartolina dal...Borgo Medioevale di Torino
Passeggiando per Torino troviamo…..il Borgo Medioevale
Torino, città ricca di storia e
musei, si visita con piacere e così si scopre un angolo tra i più pittoreschi
della città: il Borgo Medioevale, questo complesso fu costruito in occasione
dell’Esposizione Generale dell’Industria italiana del 1884. Nel Borgo si è
voluto riprodurre, in sintesi, un esempio di villaggio piemontese del 1400
intorno alla Rocca così il visitatore ha l’illusione di ritornare nel tempo
lontano dove tutto è inserito nel bellissimo Parco del Valentino. Le case sono
copie d’abitazioni medioevali esistite o tuttora esistenti in Piemonte, inoltre
racchiude spazi, decorazioni e scorci presenti in vari castelli piemontesi e
valdostani, in particolare nei castelli di Fenis, Verrei, Issogne e Manta.
Passeggiando lungo la stradina si possono vedere le botteghe degli artigiani
che vivono e lavorano all’interno del borgo, i cui mestieri sono tanto antichi
e affascinanti; continuando si arriva alla Rocca per ammirare le sale arredate
in stile del Castello come il camerone dei soldati, la sala baronale o la sala
da pranzo
. Al di fuori delle mura, vicino all’ingresso, è situatala Croce , le mura sono copiate
da simili in Bussoleno (Val di Susa) e la Torre d’angolo ad uno simile nel Castello di S.
Giorgio in Val di Susa. Nell’interno del Borgo troviamo La Fonte , fontana a base
rettangolare, copiata da quelle esistenti in Oulx e Salbertrand in Val di Susa,
la casa dei pellegrini intonacata e dipinta da esempi esistenti in Saluzzo ed
Avigliana. Inoltre ritroviamo, seguendo il percorso, la casa di Bussoleno
(bottega del ferro battuto), la casa di Frossasco (bottega del legno), La casa
d’Alba (stamperia del Borgo), la
Torre d’Alba, la casa di Courgne (bottega dei preziosi e
delle armi), la chiesa del villaggio, la casa di Avigliana (biglietteria), la
fontana d’Issogne con l’albero di melograni, in ferro battuto, copiata da
quella esistente nel castello d’Issogne in Val d’Aosta, la casa di Ozegna
(ristorante S. Giorgio). Una visita ai giardini e all’Orto Botanico ci farà
ammirare una vastità di piante, alberi da frutto, siepi e aiuole dove crescono fiori
che vanno dall’elleboro alla peonia, dall’aquilegia ai muscari, dalle erbe
aromatiche ai ribes e fragole, dalla lavanda all’iris. Concludendo questo
percorso, nel Borgo Medioevale dalle magiche atmosfere antiche, e rientrando
nella realtà quotidiana si avrà la sensazione di essere stato proiettato nel
passato.
. Al di fuori delle mura, vicino all’ingresso, è situata
sabato 9 febbraio 2013
giovedì 7 febbraio 2013
Cartolina da Campobasso
mercoledì 6 febbraio 2013
Weekend a... Perugia
Perugia, di fondazione etrusca, occupa la sommità del colle dal quale si diramano gli attuali corsi dovuti all’espansione medievale della città mentre le strade del centro hanno ancora l’impronta etrusco – romana.
Nella piazza principale spiccala Fontana Maggiore (seconda metà del XIII sec.) costituita da due vasche poligonali sormontate al centro da una tazza in bronzo, sopra di essa si trova il gruppo marmoreo con tre ninfe, inoltre si può notare la rappresentazione dei lavori agricoli dell’anno e i relativi segni zodiacali.
Intorno ad essa troviamola Cattedrale con la rinascimentale Loggia di Braccio Fortebraccio (1423), l’ex Seminario (XVI sec), il Palazzo Arcivescovile e il Palazzo dei Priori o Comunale (1293). Nel palazzo comunale è situata la Galleria Nazionale dell’Umbria, importante per la pittura gotica; per gli amanti dell’arte visitare il Museo Archeologico, nell’ex convento di San Domenico, con reperti preistorici, etruschi e romani.
Nella città di Perugia si può assistere alla manifestazione sagra musicale umbra, alla tradizionale festa della Desolata il venerdì santo, all’Eurochocolate per chi piace i vari tipi di cioccolato.
La gastronomia tipica fa da corollario alle bellezze cittadine perché una città si conosce ed apprezza anche nella cucina legata al territorio.
Nella piazza principale spicca
Intorno ad essa troviamo
Nella città di Perugia si può assistere alla manifestazione sagra musicale umbra, alla tradizionale festa della Desolata il venerdì santo, all’Eurochocolate per chi piace i vari tipi di cioccolato.
La gastronomia tipica fa da corollario alle bellezze cittadine perché una città si conosce ed apprezza anche nella cucina legata al territorio.
martedì 5 febbraio 2013
lunedì 4 febbraio 2013
Cartolina da...Taormina
Una passeggiata nella...Riserva naturale Regionale Tuscania
Tuscania è una delle mete più interessanti del Lazio, insieme a Cerveteri -di cui ho già parlato nel blog-. Questa cittadina è nota per le due stupende cattedrali medievali nell'area della collina dell'antica acropoli, detta di S.Pietro, dove si può visitare la zona monumentale della città. In questa zona sorge la Chiesa di San Pietro che fino al XV secolo fu la Cattedrale della città, con il suo rosone tridimensionale che evoca la Santissima Trinità ai lati del quale si trovano le statue che evocano gli Evangelisti, contornata dalle tre Torri di difesa e dal Palazzo dei Canonici. L'altra Cattedrale, Santa Maria Maggiore, si trova alle pendici del colle e presenta un rosone con le caratteristiche di quello di S.Pietro.
L'intera località è racchiusa in un'area protetta che si estende anche all'ambiente agreste circostante, in cui il panorama è segnato dall'attività dell'antico vulcano Vulsinio e presenta piccole rupe di tufo e corsi d'acqua. Nei tratti boschivi della Riserva si trovano cinghiali, istrici e numerosi rapaci notturni e nel settore più alto si trovano due sugherete, mentre lungo i fossi si estendono canneti, salici e pioppi.
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