domenica 26 maggio 2013

Un weekend a.. Sovana (Grosseto)


Sovana, di stampo medievale, fa parte dei borghi più belli d'Italia, fu un fiorente centro etrusco e di questo periodo è l’importante Necropoli Etrusca con la sua tomba “regina” chiamata Tomba Ildebranda a forma di tempio greco. Fu poi una città importante in epoca romana, fu conquistata dai  Longobardi (594) e divenne dominio degli Aldobrandeschi il cui Ducato arrivò a comprendere l’intera provincia di Grosseto, in seguito passò alla Famiglia Orsini per successione ereditaria ma fu saccheggiata e devastata dai Senesi nel 1410. Intorno all'anno Mille la famiglia Aldobrandeschi vi fece erigere un castello, qui è nacque Ildebrando di Sovana  divenuto papa con il nome di Gregorio VII. Benché il gorgo sia piccolo la Piazza del Pretorio è molto grande, la pavimentazione è a spina di pesce ed in parte è quella originale. Qui si affacciano i palazzi più importanti come  il Palazzo Pretorio, la Loggia del Capitano, il Palazzo dell’Archivio, nonché la Chiesa di Santa Maria Maggiore e il seicentesco Palazzo Bourbon del Monte, in parte addossato all’antica Chiesa di San Mamiliano. Passeggiando per la piazza si nota il Palazzo dell’Archivio (XII sec.) con la torretta civica con la campana e nel centro un orologio, ma guardandolo bene con le 3 finestre e la porta che sembrano gli occhi, il naso e la bocca gli danno l’impressione di un viso. Molto bello è il Palazzo del Pretorio, che dà nome alla piazza, sulla facciata ci sono gli stemmi (XII sec.) dei Capitani di Giustizia che governarono durante la dominazione senese; oggi ospita il centro di documentazione sulla storia e l'archeologia della città. Da visitare la chiesa di Santa Maria (XII sec.) la cui architettura è romanica con riferimento a linee gotiche, al suo interno sopra l'altare potrete ammirare il ciborio di epoca preromanica, che risulta essere tra i più antichi cibori preromanici intatti di tutta la Toscana; il ciborio ha i simboli vegetali, l’uva e le patere simboli riconducibili all’eucarestia. Una sosta per gustare la varietà di piatti caratteristici come carni e selvaggina in primis il cinghiale, i formaggi e i pregiati vini DOC e IGT. Una visita al museo dove, tra gli altri oggetti, troveremo un vaso con 498 monete d’oro di epoca imperiale; in precedenza era la chiesa paleocristiana di San Mamiliano che è uno degli edifici più antichi di Sovana costruito sopra una preesistente struttura etrusca. Da vedere anche il Duomo in stile romanico gotico con la splendida cripta, il Palazzo Vescovile adiacente al Duomo, la loggia del Capitano e il convento di San Benedetto. Il simbolo della città è il tufo, elemento che da sempre ha caratterizzato la zona; tutto il territorio è di origine vulcanica ed è frastagliato da enormi speroni tufacei intagliati da numerosi vani rupestri, un tempo abitati ed ancora oggi impiegati come magazzini o ricovero per attrezzi agricoli. Avendo tempo a disposizione è interessante visitare le Necropoli Etrusche di Sovana, sono un eccezionale patrimonio lasciatoci dal popolo etrusco, una moltitudine di tombe, dalle più semplici a veri e propri monumenti scavati nel tufo, risalenti al periodo tra il VII ed il I° secolo a. C.; inoltre le Vie Cave antichi percorsi etruschi scavati nel terreno. Dopo queste visite termina il viaggio in questo splendido ed ancora incontaminato e poco conosciuto lembo di Toscana.


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