Dedicato ai viaggi promessi, che ci vorremmo promettere o che ci siamo ripromessi di fare, alla scoperta dell'Italia.
lunedì 30 settembre 2013
domenica 29 settembre 2013
La Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma
L’Arcibasilica del SS. mo
Salvatore e dei Santi Giovanni Battista ed Evangelista detta anche Basilica di
San Giovanni in Laterano, è chiamata “ Madre di tutte le Chiese di Roma e del
mondo”. E’ la più antica sede del papato, dove nel IV secolo d. C. l'imperatore
Costantino fece costruire la prima grande basilica cristiana;
La
grande porta centrale, con preziosi battenti in bronzo, introduce al solenne e
grande interno che è a croce latina a cinque navate divise da alti colonnati,
il sontuoso soffitto dorato disegnato da Pirro Ligorio e ornato da Daniele da
Volterra tra il 1562 e il 1567 e il bel pavimento di tipo cosmatesco ne fanno
da cornice.
Vistando l’interno si troveranno le statue dei dodici Apostoli in alcune nicchie ricavate nei
pilastri, una serie di cappelle tra cui la cappella Massimo, la cappella
Torlonia e mentre la più importante è la cappella Corsini, dove si trovano i
sepolcri di Clemente XII Corsini e del cardinale Neri Corsini senior.
L’altare
maggiore, o del S.S. Sacramento, ha un ciborio barocco con pietre preziose e al
di sopra vedremo il reliquiario della mensa su cui Gesù consumò l’Ultima Cena,
l’altare papale è sormontato da uno splendido baldacchino gotico e sopra la
volta che copre quest’area, chiusa da una fitta grata in oro, si trovano i
reliquiari delle teste dei S.S. Pietro e Paolo.
Molti artisti realizzarono le
opere nella Basilica come l’architetto Giovanni Di Stefano che sostituì le
colonne costantiniane con venti pilastri in laterizio e realizzò il grandioso
ciborio inaugurato nel 1370, il pittore Sebastiano Conca che realizzò alcuni ovali con Profeti e un
affresco raffigurante Geremia, il pittore Girolamo Siciolante che eseguì il dipinto "Crocifissione
di Cristo" nel 1573. Inoltre lo scultore Camillo Rusconi autore delle
statue di S. Matteo, S. Andrea, S. Giovanni, S. Giacomo Maggiore, che fanno
parte della serie delle 12 statue di Apostoli per i tabernacoli della navata
centrale, il pittore Paris Nogari, detto romano, che realizzò nel 1595
l’affresco “Apparizione del Volto Santo”.
Altri bellissimi affreschi sono: la
“Madonna con Bambino in trono tra angeli e il donatore”, la "Consacrazione
della basilica lateranense", la “Madonna Immacolata appare a San Giovanni
Evangelista nell’isola di Patmos”, ma anche altre bellezze si possono ammirare
nell’interno della Basilica di San Giovanni in Laterano per esempio alzando lo
sguardo si vedranno, tra gli spazi di una finestra e l’altra, i tondi dipinti e
raffiguranti i Profeti.
Merita anche una visita il Museo e il chiostro, dove si
conservano elementi architettonici, sculture e ornati dell’antica Basilica.
Benché fu ripetutamente danneggiata e restaurata, la Basilica fu continuamente
arricchita nel corso dei secoli giungendo ai giorni d’oggi come la possiamo
ammirare.
venerdì 27 settembre 2013
Cartolina da Roma
mercoledì 25 settembre 2013
martedì 24 settembre 2013
Un weekend ad Assisi (Perugia)
La cittadina di Assisi è tipicamente medievale
e ricca di angoli caratteristici che la rendono interessante,
il centro si suddivide in un reticolato di stradine, Assisi fu fondata dagli Umbri subendo nel tempo varie dominazioni e Signorie. Una bella cinta muraria e le porte d’accesso alla cittadina danno il benvenuto al turista che passeggiando si troverà alla Piazza del Comune dove si trova il Palazzo dei Priori (1337) con la Pinacoteca civica, il Palazzo del Capitano del Popolo, la Torre del Popolo (13059. Inoltre ecco il Tempio di Minerva su cui fu eretta la chiesa di Santa Maria sopra Minerva(1539) ma poi fu rifatta sullo stile barocco nel 1636 e dedicata a san Filippo Neri, gli edifici, ristrutturati, sono di costruzione antecedente al 1400. e la particolare fontana con i tre leoni (500)
completa la piazza. Da
visitare il Museo Civico che si trova all'interno della cripta di S. Nicolò e
contiene interessanti reperti che risalgono all'epoca etrusca e romana, per gli
amanti della storia una sosta alla Biblioteca Comunale che conserva vari
archivi ricchi di manoscritti e stampe autentici, l'archivio del sacro convento
di S. Francesco contenente diverse bolle pontificie originali. l'archivio
musicale, che custodisce diverse stampe e manoscritti di autori francescani del
'500. Due belle chiese sono: la chiesa di Santa Maria Maggiore fondata nel X
secolo, fino al 1036 fu la cattedrale di Assisi con alcuni resti di affreschi
del XIV e XV secolo, il Duomo di San Ruffino intitolato al vescovo e martire
del sec. III fondato nel VIII sec. circa e ricostruito più volte, al suo
interno da visitare il Museo capitolare con opere stupende mentre, a sinistra
della sagrestia, si accede alla porta che conduce nel sotterraneo dove San
Francesco si ritirava in preghiera prima di predicare al popolo. Da non
dimenticare la Chiesa di Santa Chiara
Santa Chiara e interno
Una sosta in qualche
ristorante per gustare gli strangozzi al sugo d'oca, il maialino al forno,
l'oca arrosto, l'anatra farcita, i tartufi e i prelibati formaggi il tutto con
l’ottimo vino. Riprendendo la passeggiata, poiché Assisi è anche città d’arte,
si può fare una visita alla Galleria d'Arte Contemporanea della Pro Chivitate
di Assisi, al Museo d'Arte Contemporanea Padre Felice Riossetti, al Museo della
Porziuncola Santa Maria degli Angeli, al Museo Etnografico degli Indios
dell'Amazzonia, al Museo del Tesoro della Basilica di S. Francesco e Collezione
"Perkins" di Assisi e al Museo dell'Abbazia di San Pietro di Assisi.
Una visita da fare tutta particolare, per il suo significato religioso, è alla Basilica
di San Francesco (XIII sec.)
La Basilica prima del terremoto scattata da me
composta
dalla Chiesa Superiore e la Chiesa Inferiore. Nel suo interno si ammirano gli
affreschi di Giotto che narrano la vita di San Francesco, gli affreschi
che narrano scene del Vecchio e Nuovo testamento, andando verso l'altare
maggiore, eretto in corrispondenza della tomba del Santo, si ammirano i
quattro grandi affreschi che Giotto ha realizzato per glorificare le tre virtù
fondamentali della Regola francescana: Povertà, Obbedienza e Castità. Dalla
Chiesa Inferiore si può scendere alla cripta nella quale riposa la salma del
Santo che è conservata nella piccola cripta posta sotto l'altare centrale della
Basilica. Anche qui, nella Chiesa Inferiore, si possono vedere i bellissimi
affreschi attribuiti a Giotto, Cimabue o suoi allievi, poi ogni cappella è come
una pinacoteca e la grande Cappella dedicata a Santa Caterina d'Alessandria ne
è una prova. La città di Assisi ricca di
testimonianze artistiche, per il suo artigianato, la sua gastronomia va
visitata, è luogo anche di pellegrinaggio alla Basilica di San Francesco,
patrono d’Italia, dove ogni anno, il 4 ottobre, il Sindaco del capoluogo d’una
regione, scelta a turno a rappresentare l’Italia, riaccende la Lampada votiva
che rischiara la cripta dove riposano le spoglie mortali del Santo. Questa
suggestiva cerimonia si ripete dal 4 ottobre 1939 quando papa Pio XII
proclamava Francesco d’Assisi patrono primario d’Italia. Da ricordare la visita
pastorale di papa Francesco, il 04 ottobre 2013, ad Assisi per ripercorrere le
tappe fondamentali dell’esistenza di San Francesco visitando i luoghi e le
chiese care al Santo e dove avvennero gli episodi più significativi della sua
vita come in Santa Maria Maggiore dove ricevette il battesimo con il nome di
Giovanni oppure alla Porziuncola dove si fece portare all’aggravarsi del suo
male.
sabato 21 settembre 2013
venerdì 20 settembre 2013
giovedì 19 settembre 2013
venerdì 13 settembre 2013
mercoledì 11 settembre 2013
martedì 10 settembre 2013
La Basilica di San Saba all'Aventino
lunedì 9 settembre 2013
Cartoline da Roma
sabato 7 settembre 2013
Il Castello di Gambatesa
La cittadina di Gambatesa ha radici molto antiche,
si risale ai Sanniti, ai Romani fino ai “di Capua del ramo dei Conti
d’Altavilla quando il feudo, compreso il castello, passò a questa famiglia
napoletana. Il Casello sorge su un’altura che domina la valle
(tutte le foto presenti sono state messe per gentile concessione della Soprintendenza), in origine era solo una torre di difesa e di avvistamento costruita prima del XII sec. Fu Riccardo di Pietravalle, primo signore di Gambatesa, a fare il primo ampliamento, in seguito furono aggiunte le due torri angolari a base quadrangolare in modo da aderire alla pendenza dell’altura di tufo. Successivamente furono eseguiti importanti lavori, alla fine del XV sec., per rendere la struttura una dimora nobiliare e voluti dai Conti di Capua. Costoro erano una delle più antiche dinastie dell’Italia meridionale ed unite al regno spagnolo. Infatti Andrea di Capua, capitano d’arme, sposò Maria d’Ayerbe dei reali d’Aragona. Al visitatore il Castello si presenta così
nella sua bella
imponente facciata a quattro livelli e con l’ingresso del Settecento.
L’ingresso si raggiunge percorrendo una scalinata a tre rampe per poi visitare
l’interno. Nell’atrio si possono ammirare gli affreschi riguardanti gli amori
di Zeus. Il piano nobile è preceduto da un atrio diviso da arconi e pilastri e
una scala che conduce al secondo piano destinato ad uso privato, al terzo piano
si trova una bella loggetta che si affaccia sulla piazza e i locali della servitù
sono collegati alla terrazza superiore. Le Sale si suddividono in: la “Sala del
Camino”, dove Vincenzo di Capua fece ricordare le virtù del proprio casata;
i cui dipinti sono tra i più conservati. Nella stessa Sala si può ammirare il dipinto di Apollo e lo sparviero e lo stemma
dei di Capua -del Balzo. Continuando l’interessante percorso ecco la “Sala del Pergolato”, il “Salone delle virtù, la “Sala del Canneto” e lo “Studiolo”
Una visita più attenta va riservata al “Salone delle Virtù”, ambiente di rappresentanza, perché con queste superbe figure,come le altre che troverete,(Fortezza e Carità)sapientemente eseguite,si è voluto mettere in evidenza le virtù di Vincenzo di Capua. Inoltre nella Sala si può vedere anche la Veduta del Foro Romano, un paesaggio fluviale e anche la rappresentazione di una raggiera cromatica
su decorazione a finto marmo. Al termine della visita, in questo interessante e bel Castello, il turista avrà avuto la sensazione di aver ripercorso le antiche vicende della dinastia dei “di Capua” attraverso gli affreschi che lo decorano in modo superbo. Questi affreschi possono essere divisi in tre categorie: vedute storiche e simboliche, vedute reali, paesaggi immaginari o difficilmente riconoscibili a una realtà esistente. Le notizie qui riportate sono tratte da libro “Il Castello di Capua e Gambatesa. Mito, storia e paesaggio” a cura di Daniele Ferrara, Soprintendenza per i beni storici, artistici e etnoantropologici del Molise”. Le foto sono state inserite, nel testo, grazie alla gentile concessione della Soprintendenza. Il turista che volesse visitare il Castello di Gambatesa farebbe bene ad informarsi presso la stessa Soprintendenza per i giorni e gli orari di visita.
(tutte le foto presenti sono state messe per gentile concessione della Soprintendenza), in origine era solo una torre di difesa e di avvistamento costruita prima del XII sec. Fu Riccardo di Pietravalle, primo signore di Gambatesa, a fare il primo ampliamento, in seguito furono aggiunte le due torri angolari a base quadrangolare in modo da aderire alla pendenza dell’altura di tufo. Successivamente furono eseguiti importanti lavori, alla fine del XV sec., per rendere la struttura una dimora nobiliare e voluti dai Conti di Capua. Costoro erano una delle più antiche dinastie dell’Italia meridionale ed unite al regno spagnolo. Infatti Andrea di Capua, capitano d’arme, sposò Maria d’Ayerbe dei reali d’Aragona. Al visitatore il Castello si presenta così
(clipeo con figura di guerriero) questa figura dovrebbe rappresentare Giovanni di Capua;
la
“Sala dell’Incendio”; la “Sala delle Maschere” i cui dipinti sono tra i più conservati. Nella stessa Sala si può ammirare il dipinto di Apollo e lo sparviero e lo stemma
dei di Capua -del Balzo. Continuando l’interessante percorso ecco la “Sala del Pergolato”, il “Salone delle virtù, la “Sala del Canneto” e lo “Studiolo”
Una visita più attenta va riservata al “Salone delle Virtù”, ambiente di rappresentanza, perché con queste superbe figure,come le altre che troverete,(Fortezza e Carità)sapientemente eseguite,si è voluto mettere in evidenza le virtù di Vincenzo di Capua. Inoltre nella Sala si può vedere anche la Veduta del Foro Romano, un paesaggio fluviale e anche la rappresentazione di una raggiera cromatica
su decorazione a finto marmo. Al termine della visita, in questo interessante e bel Castello, il turista avrà avuto la sensazione di aver ripercorso le antiche vicende della dinastia dei “di Capua” attraverso gli affreschi che lo decorano in modo superbo. Questi affreschi possono essere divisi in tre categorie: vedute storiche e simboliche, vedute reali, paesaggi immaginari o difficilmente riconoscibili a una realtà esistente. Le notizie qui riportate sono tratte da libro “Il Castello di Capua e Gambatesa. Mito, storia e paesaggio” a cura di Daniele Ferrara, Soprintendenza per i beni storici, artistici e etnoantropologici del Molise”. Le foto sono state inserite, nel testo, grazie alla gentile concessione della Soprintendenza. Il turista che volesse visitare il Castello di Gambatesa farebbe bene ad informarsi presso la stessa Soprintendenza per i giorni e gli orari di visita.
venerdì 6 settembre 2013
Iscriviti a:
Post (Atom)