venerdì 31 gennaio 2014

Firenze e la Galleria del Costume


Firenze è la seconda città che amo visitare ancora nonostante ci sia stata per cinque volte, ogni volta ho approfondito tematiche diverse per conoscere meglio la città che la Famiglia Medici ha reso grande, visitando Palazzo Pitti ho visto anche questa bella Galleria del Costume. Ho potuto comprare in un negozietto le cartoline, inerenti al tema, che troverete messe qui.



La Galleria del Costume è situata nella Palazzina della Meridiana, addossata all’ala meridionale di Palazzo Pitti, edificio, in stile neoclassico, che fu voluto da Leopoldo II di Lorena. Con questa esposizione, fra abiti antichi e moderni, accessori e costumi teatrali, si può considerare la Galleria l'unico museo dedicato alla  storia della moda in Italia ed in ambito internazionale, la Galleria del Costume, fu fondata nel 1983.

Nel percorrere le sale si possono ammirare abiti e accessori dal Settecento ad oggi, vi si conservano oltre settemila pezzi fra abiti antichi e moderni, accessori di moda dal XVIII secolo ad oggi, e costumi di scena, un modo per ritornare indietro nel tempo.



 E’ interessante sapere che ogni due tre anni, vengono sostituiti  i capi esposti con altri conservati  nel deposito, inoltre nel Magazzino del Fondaco di Palazzo Pitti, sono raccolti tessuti e passamanerie non più, o mai state in opera e rimanenze di tappezzerie, provenienti da Palazzo Pitti e da altre residenze medicee; il Deposito degli arazzi, comprende anche le collezioni medicee di arazzi provenienti da Palazzo Vecchio e da altre dimore medicee. La Galleria del Costume è un museo atipico che rinnova il suo allestimento grazie al continuo incremento del  patrimonio, con donazioni da parte di privati, istituzioni e acquisti dello Stato. 

giovedì 30 gennaio 2014

Il Colosseo e la sua storia


Dal Capidoglio lo sguardo spazia sul panorama romano e sul Colosseo ma il suo nome è Anfiteatro Flavio, il maggiore anfiteatro dell’impero romano.

E’ il sito più importante della città imperiale e da duemila anni il Colosseo si erige per evocare un epoca importante ma tragica ogni pietra custodisce un pezzo di storia, storia di grandezza ma anche di crudeltà. Tragica e crudele perché nell’arena furono uccisi in modo cruento troppi cristiani e nell’interno vi è una croce, su di un piedistallo, simbolo della sofferenza di tutti i martiri della fede cristiana ed è il punto di partenza della Via Crucis il venerdì santo. Questa meraviglia è un simbolo della città di Roma e vederlo potrebbe significare, come scrisse Charles Dickens, “vedere il fantasma della vecchia Roma aleggiare sui luoghi dove camminò la sua gente”.
 

martedì 28 gennaio 2014

Le Grotte di Stiffe (AQ)


Le Grotte di Stiffe sono uno dei fenomeni carsici più noti del centro Italia e fanno parte del territorio del Comune di San Demetrio ne' Vestini, nella frazione di Stiffe. Della sorgente d'acqua che le ha generate si hanno tracce scritte alla metà del XV secolo, tramite Fonticulano e le sue "Bellum braccianum aquilae gestum".

Le grotte si snodano in un percorso sotterraneo che segue il torrente ed è percorribile su passerelle di legno, tra stalattiti e stalagmiti di cui la grotta è ricca. Nonostante il terremoto che ha colpito la zona, le Grotte sono aperte al pubblico e visitabili. Particolarmente facili da raggiungere, terminata la visita la passeggiata può continuare sul lago Sinizzo e a Navelli, famoso per il suo zafferano.

venerdì 24 gennaio 2014

Mostre a Roma


Al Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo c’è la mostra: Apoteosi. Da uomini a Dei. Il Mausoleo Adriano fino al 27 aprile 2014. Il Mausoleo di Adriano, oggi Castel Sant’Angelo, è uno dei più grandi monumenti funerari, il ponte lo collegava al Campo Marzio, l’area che era destinata ai grandi funerali di Stato. La mostra intende valorizzare il significato storico del Mausoleo di Adriano, il percorso inizia partendo dalla sue fondazioni e dagli spazi rituali delle sepolture imperiali, ripercorrendo le origini storico-religiose della divinizzazione dell’imperatore, iniziando dal culto degli eroi in Grecia Eracle e sul suolo italico, Enea e Romolo, al culto dei sovrani, da Alessandro Magno in poi. Le opere esposte sono di grande interesse storico, il percorso della mostra descrive le origini e l’evoluzione storica dell’apoteosi e del viaggio celeste.

Al Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia c’è la mostra: La Sardegna dei 10.000 Nuraghi - Simboli e miti dal Passato fino al 16 marzo 2014. La civiltà nuragica, che prende nome dal singolare e imponente monumento che la caratterizza, il nuraghe, si sviluppò tra l’età del Bronzo e gli inizi dell’età del Ferro (XVII-IX sec. a.C.). Oggi queste singolari architetture suggellano il paesaggio sardo in modo inconfondibile, attraverso questa mostra si potrà conoscere una civiltà antichissima come quella che ha realizzato i nuraghi e che dalla Sardegna ha intessuto relazioni commerciali e culturali con le altre popolazioni insediate nel Mediterraneo, e con l’Etruria meridionale. La mostra si articola in quattro sezioni che vanno da un bellissimo documentario a dei manufatti in bronzo o pietra che riproducono in varie dimensioni il nuraghe. Da due figure di guerrieri, un arciere e un “pugilatore”, che riproducono fedelmente le grandi statue in pietra provenienti dal complesso cultuale e funerario di Mont’e Prama alle navicelle votive con l’albero maestro conformato a torre, con animali sulle murate.

Al Chiostro del Bramante c’è la mostra: Cleopatra. Roma e l’incantesimo dell’Egitto fino al 02 febbraio 2014. Questa suggestiva e spettacolare mostra ripropone la storia di questa regina che a duemila anni dalla sua morte mantiene intatto il suo fascino intrigante sia come donna che come regina. La mostra si articola in nove sezioni, si potrà approfondire, tra le altre sezioni, il rapporto tra Cleopatra e Roma quando incominciò l’amore per Cesare, gli dei e il sacro nell'Egitto tolemaico, la terra del Nilo e  Cleopatra e Roma. L'Egittomania. Tra le tantissime opere esposte da ammirare c’è il ritratto di Cleopatra cosiddetto “Nahman”, l’Alessandro Magno “Guimet” del Museo del Louvre, un ritratto della regina d’Egitto giovanissima, realizzato probabilmente quando salì al trono nel 51 a.C. e il bronzo inedito che ritrae Alessandro Sole, figlio di Cleopatra e Marco Antonio. Le opere provengono dai i più importanti musei del mondo come il British Museum di Londra, il Musée du Louvre di Parigi e il Kunsthistorisches Museum di Vienna. 

A Palazzo Venezia, Sale Quattrocentesche c’è la mostra: La Cina arcaica. Prima Mostra della Civiltà Cinese fino al 20 marzo 2014. Questa singolare mostra, articolata in cinque sezioni, permette al visitatore di conoscerne gli aspetti storico culturali più caratteristici, il lusso e la ricchezza di questo popolo straordinario. Si potranno ammirare i tantissimi manufatti, preziosissimi, provenienti da collezioni della Provincia dello Shanxi, dello Shandong, dell’Hubei e del Sichuan datati dai 2 mila ai 5 mila anni fa. Troviamo esposta anche la testa di bronzo con maschera d’oro dallo Sanxingdui Museum e le campane di bronzo appartenute agli Sui, epoca degli Stati Guerrieri.  

 


 

 

giovedì 23 gennaio 2014

Cartoline da Villa Carlotta con notizia (Tremezzo – Lago di Como)

La costruzione di questa
splendida dimora fu richiesta alla fine del 1600 dal marchese Giorgio Clerici e fu donata, a metà del XIX secolo a Carlotta di Prussia in occasione delle nozze con Giorgio II di Sachsen- Meiningen, appassionato botanico che si prodigò per l'arricchimento di piante nel vasto giardino.


La costituzione del giardino all’italiana che fronteggia la villa, con scalee, balaustre, al centro la fontana e uno straordinario pergolato di agrumi fu opera della famiglia Clerici.

Tra le opere conservate all'interno di villa Carlotta, troviamo le sculture di Antonio Canova e della sua scuola e le pitture di Francesco Hayez. Villa Carlotta offre al visitatore, in aprile e maggio, uno stupendo spettacolo di azalee multicolori, disposte in alti cuscini arrotondati lungo alcuni sentieri,
con un effetto  straordinario, sia per la varietà di colori  sia per la dimensione degli arbusti. Anche quest’anno 2014 questo stupendo giardino fa parte dell’itinerario “Giardini in musica” ospitando  rassegne musicali, concerti ed incontri dedicati alla musica.

 

 

martedì 21 gennaio 2014

Cartoline e notizia da Villa Olmo (Como)

 Villa Olmo è un imponente edificio neoclassico, progettato verso il 1780 dall’architetto ticinese Simone Cantoni (1736-1818), per i marchesi Odescalchi.  Successivamente la Villa fu acquistata dai marchesi Raimondi e dai Duchi Visconti di Modrone, che contribuirono a definire la Villa come la si vede oggi.
La facciata principale, rivolta verso il lago di Como, è composta di una parte mediana, la villa originaria, cadenzata da colonne, da lesene e sormontata dalla terrazza con statue, e da due ali laterali.

  Nel parco troviamo un tempietto neoclassico e un piccolo ruscello mentre nel centro del giardino, davanti alla villa, si trova una bella  fontana dove si vedono due bimbi che giocano con un mostro marino, opera dello scultore G. Odofrechi. L'interno è abbellito da vari ornamenti: stucchi, dorature, statue, affreschi di artisti dell'ultimo '700 e del primo '800. Fra i vari ambienti spicca, per la sua leggiadria, il teatrino risalente al 1883 con degli affreschi del Fontana. Questa dimora settecentesca è di proprietà del Comune di Como.

 
 





martedì 14 gennaio 2014

Cartolina e spiegazione da Villa Erba sul Lago di Como

Questa bellissima dimora fu fatta costruire dalla famiglia Erba nell’Ottocento e che nella sua attuale estensione, costituiva la parte principale della proprietà annessa al Monastero di Santa Maria Assunta di Cernobbio. La villa, su due piani, è dominata da una torretta panoramica, le sale sono affrescate dei fregi variopinti, stucchi, dorature, in una delle sale si trova il bellissimo tondo ad olio con Madonna settecentesca. Il vasto parco che circonda l'edificio è impreziosito da alberi esotici, negli spazi esterni, adiacenti alla villa, si possono ammirare opere a carattere mitologico come i due leoni posti ai lati dell'ingresso delle carrozze sul lato ovest, verso il giardino. Nell’interno di Villa Erba si trova “l’Orticolario” promosso da Ortofloricola Comense Distretto Florovivaistico Alto Lombardo, ogni anno qui si svolge il Concorso Internazionale “Giardini creativi” che vuol essere un omaggio al giardino e alla bellezza dei fiori. 




lunedì 13 gennaio 2014

Grazie a voi di Google +, Thanks to all of you the Google +, Merci à vous tous de Google +.

Oggi 13 gennaio 2014 ricorre il primo anno del mio blog e grazie a voi ho raggiunto un bel traguardo per le visualizzazioni e moltissimi +1  su Google per far trovare il mio blog.  
Grazie a tutti voi che mi seguite e che seguo con piacere, un grazie alle community ma anche alle community che mi hanno invitato ma per mancanza di tempo ho dovuto rifiutare. Auguro a tutti un sereno 2014.
Today, January 13, 2014 marks the first year of my blog and thanks to you I reached a great achievement for views  and many +1 on Google in order to find my blog. Thanks to all of you who follow me and I follow with pleasure, thanks to the community but also to the community that they invited me but for lack of time I had to refuse. I wish you all a happy 2014.
Aujourd'hui 13 Janvier 2014 marque la première année de mon blog et grâce à vous je suis arrivé une grande réussite pour les vues et beaucoup +1 sur Google pour trouver mon blog.  Merci à vous tous qui me suivent et je suivent avec plaisir, grâce à la communauté, mais aussi à la communauté qu'ils m'ont invité mais par manque de temps j'avais à refuser. Je vous souhaite à tous un joyeux 2014.

                                                                     

 
 

 
 
 
 





 

venerdì 10 gennaio 2014

Immagini varie di....Milano

Particolare di S. Maria Nascente, Duomo di Milano


Entrata del Castello Sforzesco

Parco Sempione

mercoledì 8 gennaio 2014

Passeggiando per Roma...Castel Sant’Angelo


Questo celebre monumento sorge sulla sponda destra del Tevere, a poche centinaia di metri dalla Basilica di San Pietro e da Via della Conciliazione, a pochi minuti da Borgo Pio, da Piazza Risorgimento e Via Cola di Rienzo. Il turista che si trova invece all’inizio di Lungotevere Castello si trova di fronte Ponte Sant'Angelo
Ponte Sant'Angelo
decorato degli angeli scolpiti da Gian Lorenzo Bernini e dai suoi collaboratori. Il suo nome anticamente era Ponte Elio, dal nome dell'imperatore Elio Adriano che lo volle edificare nel 136 d.C. per collegare la città all'ingresso del suo mausoleo: l'attuale Castel Sant'Angelo. Castel Sant’Angelo, nel suo aspetto di sito archeologico, fu una fortezza, una prigione e residenza pontificia rinascimentale, è anche Museo Nazionale che conserva numerose collezioni di diversi momenti storici. Degli antichi sistemi difensivi sopravvivono oggi l'antica Marcia Ronda il camminamento che corre lungo le mura merlate del Castello, i quattro bastioni angolari dedicati agli Evangelisti; il Giretto Coperto ed il Giretto Scoperto, la cinta bastionata pentagonale esterna ed il Passetto di Borgo, che collega i Palazzi Vaticani a Castel Sant’Angelo. Il Castello è formato da sei livelli con opere diverse da ammirare fino ad arrivare alla terrazza che domina la città romana. Percorrendo i vari livelli si può ammirare il busto marmoreo raffigurante il Cristo databile al XV secolo, il ciclo di affreschi raffiguranti episodi di Apollo, di Perseo e di Amore e Psiche. La Sala Paolina, un vero e
proprio salone di rappresentanza, è decorata in modo superbo, interessante è anche La Sala delle Urne, cuore dell'antico sepolcro romano, in una delle tante nicchie destinate ad accogliere le ceneri dell'imperatore Adriano, di sua moglie Sabina e di loro figlio Elio Cesare è visibile la lapide che riporta le parole rivolte da Adriano alla sua stessa anima. Inoltre ecco la Sala del Tesoro dove si trovano tre cassoni in legno e ferro: i due più piccoli risalgono al tardo Quattrocento, mentre il maggiore è stato fatto realizzare da papa Sisto V per custodire il patrimonio della Chiesa, al quale solo il pontefice poteva attingere. Imponente è la Sala della Biblioteca il cui complesso decorativo ci fa ammirare alcune decorazioni della fondazione e del mito di Roma come la Presa di Veio e la Punizione di Tarpea e quattro episodi della vita di Adriano; le effigi di dei ed eroi romani: Marte e Nettuno, la Pace e la dea Roma, alcune scene mitologiche: Pan scacciato da una ninfa e Venere tra Amore e Pan, la Metamorfosi di Dafne. Il Mausoleo si conclude al sesto livello con la terrazza dominata dalla grande statua bronzea dell'Angelo e la campana dei condannati o della misericordia, che annunciava le esecuzioni capitali che avevano luogo nel sottostante Cortile delle Fucilazioni. Al termine della visita si avrà la sensazione di aver ripercorso la lunga storia di questo Mausoleo con le molte trasformazioni che sovrapponendosi l'una con le altre costituiscono l'attuale Monumento, chiamato Castel Sant’Angelo per la statua dell'arcangelo Michele posta in cima, e che da quasi duemila anni si specchia nelle acque del Tevere.




martedì 7 gennaio 2014

Visitando Roma troverete la mostra “Il Tesoro di Napoli. I Capolavori del Museo di San Gennaro”


San Gennaro è il santo cattolico più famoso e conosciuto nel mondo, la sua storia è legata in modo molto particolare a Napoli, tra devozione, pregiudizio e fede, la solenne commemorazione della Liquefazione del Sangue, il 19 settembre è uno dei momenti religiosi più sentiti della città di Napoli ma anche ricordato da chi vive ormai all’estero ma sempre napoletano. La Fondazione Roma Museo Palazzo Sciarra fino al 16.02.2014 propone per la prima volta questa mostra di inestimabile valore artistico e culturale, per poter ammirare non solo il Tesoro del Santo, ma anche documenti originali, dipinti, sculture, disegni e arredi sacri, che raccontano la straordinaria storia di un culto, di una città, di un popolo, dei suoi artisti e il suo Protettore. Il Tesoro di San Gennaro si è formato attraverso settecento anni di donazioni da parte di papi, imperatori, re, ma anche di ex voto popolari quindi il percorso espositivo è inteso ad analizzare, oltre il culto di San Gennaro dalle sue origini, le opere provenienti da una delle collezioni di arte orafa più importante al mondo, tra queste vi sono due capolavori più straordinari della collezione: la Collana di San Gennaro, in oro, argento e pietre preziose, realizzata da Michele Dato nel 1679 e la Mitra, in argento dorato con diamanti, rubini, smeraldi e due granati, creata da Matteo Treglia nel 1713. Ma sono esposti altri capolavori come: la Collana di perle e gemme – ignoto orefice napoletano 1706; la Croce episcopale in oro, diamanti, smeraldi – manifattura napoletana 1878; la Pisside gemmata con croce, oro, rubini, smeraldi, diamanti – manifattura napoletana 1831.  A proteggere il Tesoro unico nel suo genere, vi è la Deputazione della Real Cappella del Tesoro, organizzazione laica voluta da un voto della Città di Napoli il 13 gennaio 1527, ancora oggi è formata da dodici famiglie che rappresentano gli antichi "seggi" di Napoli. Una delle caratteristiche del culto di San Gennaro sono le parenti, la loro origine e denominazione hanno le radici nel passato quando nel 305 d.C. San Gennaro venne decapitato. Eusebia, la sua nutrice, raccolse il sangue in due ampolle, usanza comune tra i parenti più prossimi ai giovani cristiani martirizzati, la seguirono una dozzina di donne anziane che si ritenevano parenti o discenti del Santo, iniziando così una tradizione che poi è diventata parte essenziale del rito del miracolo. A maggio, a settembre e dicembre, nei giorni del miracolo, le parenti siedono in chiesa in prima fila, parlano al busto di San Gennaro, rivolgendogli esortazioni, nenie che hanno radici nel mondo popolare partenopeo affinché il miracolo della liquefazione del sangue non tardi a mostrarsi.

 

Napoli e San Gennaro

Francesco Solimena, San Gennaro, Napoli Sacrestia del Duomo
Etienne Godefroyd d'Auxerre e Guillame de Verdelay, Busto reliquario di San Gennaro, cappella del Tesoro di San Gennaro (Duomo di Napoli).

Queste immagini sono tratte dal libro: San Gennaro nel XVII Centenario del martirio (305-2005). Atti del Convegno internazionale (Napoli, 21-23 settembre 2005) Volume II. A cura di Gennaro Luongo




lunedì 6 gennaio 2014

L'Epifania e la festa della Befana, notizie e manifestazioni.

L’origine di questa notte magica, che è la dodicesima dopo il solstizio d’inverno (Natale), è dovuta alle usanze rurali, anche molto antiche, i romani la dedicavano a una figura divina cioè Madre Natura, identificata con Diana dea della Luna e dei cicli della fertilità. Infatti si riteneva che Madre Natura, avendo lavorato e “fruttato” per tutto l’anno precedente ed era ormai vecchia e rinsecchita, era destinata a morire per poi rinascere giovane e bella: proprio come la Luna che nasce, diventa piena, muore diventando nera e poi risorge. La parola Epifania  deriva dal greco “tà epiphan(e)ia e significa “manifestazione di divinità”; ossia la visione della manifestazione di Dio da bambino, per i cristiani indica, questa festa, la visita dei Re Magi che portano in dono “oro, incenso e mirra” a Gesù Bambino. La successiva corruzione dialettale della parola Epifania in Befan(i)a creò la Befana, anche lei vecchia donna magica che vola su una scopa, e che prima di sparire lascia doni ai bambini ma anche ai grandi. Quindi ecco l’usanza di mettere le calze lasciate appese dai bambini così nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, a cavalcioni di una scopa, la befana sotto il peso di un sacco con giocattoli, cioccolatini e caramelle ma anche di cenere e carbone, passa sopra i tetti e calandosi dai camini le riempie. In alcune città è usanza, per i bambini, preparare per la befana, in un piatto, un mandarino o un’arancia e un bicchiere di vino. Il mattino successivo insieme ai regali troveranno il pasto consumato e l’impronta della mano della Befana sulla cenere sparsa nel piatto. La Befana ha vari soprannomi: Donnazza (Cadore), Pifania (Comasco), Marantega (Venezia), Berola (Treviso), Vecia (Mantova), Mara (Piacenza), Anguana (Ampezzano), Basara in Liguria ecc. In molte città si ripetono usanze antiche per esempio nei piccoli centri della Toscana, Emilia Romagna, Ticino, viene prima portata in giro su un carro e poi bruciata in piazza. Invece a Varallo Sesia è la Veggia Pasquetta, “Pasquetta” al posto di Epifania si usa anche a Genova, Legnano, Molise ecc. nel significato di “passaggio” e la raffigurano come una orribile vecchia che tiene in braccio un bambino: lei verrà arsa sul rogo ma prima consegnerà il bimbo, simbolo della sua resurrezione. Ecco alcune delle manifestazioni italiane per la Befana: a Milano sfileranno in piazza Duomo i Re Magi e a Venezia tornerà per l’ennesima volta di scena la regata delle Befane, con partenza dalla fermata di S. Tomà e arrivo sotto al Ponte di Rialto; a Treviso c’è la festa “Panevin” il 5 e il 6 gennaio con l'accensione di più di 200 fuochi; a Verona: si terrà il tradizionale rogo in piazza Brà "Brusa la Vecia", seguito da uno spettacolo pirotecnico, a Faenza, il 5 gennaio si festeggia la "Nott de Bisò" e in Piazza del Popolo verrà bruciato il fantoccio Nballo, seguito dal brindisi con il vin brulè. A Fornovo Taro, in provincia di Parma, il 5 e 6 gennaio c’è il raduno Nazionale delle Befane e dei Befani, a Firenze si terrà invece la tradizionale sfilata dei Re Magi, a Roma ci sarà il tradizionale appuntamento a Piazza Navona, a Catania che, oltre alle tradizionali sfilate dei Re Magi e delle Befane per le vie della città, in Piazza della Signoria ospita lo spettacolo degli sbandieratori "Il Maneggio della Bandiera". Come recita il detto popolare “L’Epifania tutte le feste le porta via”, il 6 gennaio chiude il lungo periodo delle feste invernali, anticamente dedicate al solstizio d’inverno, ai giorni odierni in questo giorno è usanza completare la scena nel presepe sistemando le figure dei Re Magi vicino alla culla del Bambino Gesù. Buona Epifania o Befana a tutti vicini e lontani.